Nel tempo record di un paio di ore un’app non ufficiale di wikileaks è stata pubblicata e rimossa dal fantastico, scintillante, perfetto, insostituibile, ma sopratutto controllabile, App Store.
La scusa è molto banale:
… secondo altre fonti potrebbe essere altrettanto plausibile che Apple abbia sanzionato la raccolta fondi attraverso un’app che è a pagamento, cosa non ammessa dalle regole. Per altro chi raccoglie fondi, anche se da un’app gratuita, deve essere parte di un’associazione di volontariato o a sfondo caritativo…
Tutto è ancora più chiaro e delineato quando si legge questo articolo.
Il messaggio è molto chiaro, casi come quelli di wikileaks non dovranno più accadere e questa è opinione comune di tutti i governi, il cui scopo finale, ricordiamoci, è rimanere al potere. Nessuna grande corporazione si può permettere di trovarsi contro i governi, per ora la stessa app su android rimane disponibile ma chissà per quanto. A mio modesto parere, la rivelazione più grossa di wikileaks non è in nessuno degli articoli portati alla luce del pubblico (comunque più preoccupato a scegliere quale cinepanettone vedere per primo), la rivelazione più grossa è semplicemente che il tanto sbandierato primo emendamento, o la presunta libertà americana, è solo una grossissima balla e nel momento del bisogno hanno usato tutti i metodi bizantini tanto criticati quando a farlo sono altri. E’ da qui che arriva “l’ignoranza è forza”, meno sa l’individuo e meno può pensare, viene concessa la libertà di pensiero proprio perché l’individuo non è in grado di pensare e per evitare che lo faccia è sufficiente controllare l’informazione, che di questi tempi si può fare semplicemente cancellando un paio di entry su un dns o modificando il routing, è così facile da essere disarmante.